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Autore: Sergio Fasano Anno: 2016 Formato: 21x29,7 cm. Pagine: 136 Numero illustrazioni: 8 Stampa interno: Bianco e nero Copertina: Colore, brossura Prezzo: Euro 15,00 Lingua: Italiano ISBN: 88 6803 120 6 ACQUISTA |
La riscoperta La difficoltà di far conoscere Il filo conduttore del libro è il regime speciale doganale del Porto Franco di Trieste. L’arco temporale della ricerca, fatta in libertà e priva di vincoli, basata unicamente sulla normativa esistente, va dagli anni circa 2006/2007 in modo abbastanza soft, che diventa sempre più impegnativa dall’anno 2008, per finire poi al sette di aprile del corrente anno 2016. Contiene la storia del Porto Franco di Trieste, della sua “Autonomia” e intangibilità, perché garantito a livello internazionale dal Governo Italiano nel mantenerlo nei principi di cui agli articoli dall’uno al venti dell’allegato VIII al trattato di pace del 1947, dei suoi ambiti, delle regole che lo sottendono, dell’esclusività a livello europeo del perfezionamento attivo delle merci, della differenza fra il significato di demanio e porto franco, della sua legislazione in posizione gerarchica superiore nei confronti di quella comunitaria, di proposte per la soluzione di problemi ormai da vari anni sul tappeto delle infinite discussioni. Dei commenti e conclusioni finali fanno parte anche i tre noti emendamenti di cui ai commi 618, 619, 620 della legge di stabilità 190 del 2015: la legge di riforma della portualità e il decreto dello spostamento dei Punti Franchi del Commissario di Governo del Friuli Venezia Giulia.
L’Autore. Il dott. Sergio Fasano, laureato in Giurisprudenza, studente lavoratore, trascorre la maggior parte della vita lavorativa all’allora Magazzini Generali e poi all’Ente Autonomo del Porto di Trieste. Ha assunto la responsabilità in qualità di Direttore dei “Traffici Convenzionali”, del “Servizio Ferroviario”, del “Demanio”, e “Direttore del Personale” con particolare riguardo alle “Relazioni industriali”. Al pensionamento, è consigliere delegato alla East Rail, società partecipata dalle Ferrovie italiane, quelle ungheresi e privati, che cura i traffici ferroviari internazionali. |
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